Smartwatch: entro il 2022 rappresenteranno oltre la metà del mercato wearable, ma non mancano alcune problematiche da risolvere

29-11-2017 tutte le categorie -
In questo ultimo anno la crescita del numero di aziende impegnate nella produzione di smartwatch e dispositivi indossabili è stata la più alta di sempre, sottolineando tutte le potenzialità di questo mercato in forte espansione. Secondo gli analisti di settore, nello specifico i dati sono forniti da Forrester, gli smartwatch rappresenteranno oltre il 50% di tutto l’indotto entro il 2022, ma è necessario risolvere prima alcune problematiche.
 
Se anche grandi marchi come Fitbit e Garmin, più focalizzati sulla produzione di fitness tracker, hanno deciso di lanciare i loro modelli di smartwatch, rispettivamente il Fitbit Ionic e il Garmin Vivoactive 3, significa che le attenzioni si sono ormai spostate su questo specifico segmento di wearable, senza comunque dimenticare l’utilità degli smartband. Attualmente la quota di mercato rappresentata dagli smartwatch si aggira attorno al 21% (ultimo aggiornamento del 2016), quindi in circa 5 anni si punta al raddoppio di questa cifra, consumatori permettendo.
 

Mercato smartwatch: nel 2022 si punta ai 9,1 miliardi di dollari, dagli attuali 4.8 miliardi

 
Le ragioni alla base di queste previsioni così ottimistiche sono da ricercare principalmente in due fattori: il primo, quello più semplice, riguarda i prezzi degli smartwatch, in lenta ma costante diminuzione, grazie alla caduta del prezzo della componentistica. In questo modo sempre più aziende possono offrire prodotti a prezzi più bassi, attirando anche gli acquirenti meno propensi a spese “importanti”. In secondo luogo le stesse compagnie hanno finalmente cominciato a capire gli aspetti fondamentali sui quali puntare per offrire un’esperienza utente più soddisfacente, a partire dalla interfaccia grafica fino ad arrivare ai vari assistenti vocali.
 
Da non dimenticare anche il fattore della salute, mai come quest’anno al centro di ogni buon progetto di smartwatch o bracciale fitness. Purtroppo capita spesso che la quantità di dati legati al monitoraggio dell’attività fisica, del sonno o della salute sia molto elevata, ma al tempo stesso non ci sia un sistema che indichi con chiarezza come sfruttare questi dati per vivere meglio o più in salute. Infine, ultimo ma non ultimo, il metodo di interazione tra utente e smartwatch che, sempre secondo Forrester, dovrà essere più focalizzato sui comandi vocali che su quelli tattili o tramite corone girevoli e pulsanti.
Marco Voltazza

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