Samsung Simband: lo smartwatch mai arrivato sul mercato continua a vivere grazie agli studi nel campo della salute

23-10-2017 Samsung -
Presentato per la prima volta nel 2014, il Samsung Simband ha dimostrato tutte le potenzialità che un bracciale fitness può avere, specialmente nel campo della salute. Purtroppo il dispositivo non è mai stato commercializzato, ma a quanto pare Samsung non ha mai smesso di credere nelle sue innumerevoli possibilità di impiego.
 
Facciamo un piccolo passo indietro, verso la fine del 2013, quando rumors riguardanti il primo modello di Apple Watch facevano capolino nei vari blog di tecnologia. In risposta a questo Samsung ha deciso di sviluppare un bracciale fitness focalizzato principalmente sul comparto fitness e salute: tanti i sensori integrati al suo interno, in grado di rilevare dati come la pressione sanguigna, la temperatura della pelle, la quantità di sudore, la frequenza cardiaca e non solo. 
 

Samsung Simband: tanti sensori integrati in grado di rilevare dati nel campo medico e fitness

 
In seguito alla presentazione di Apple Watch, il colosso sudcoreano ha deciso di non commercializzare il suo Simband, trasformandolo così in una specie di prototipo sul quale gli sviluppatori potessero dar sfogo a tutte le loro idee. Al suo posto infatti è arrivato poi il Samsung Galaxy Gear, più smartwatch e meno dispositivo dedicato esclusivamente alla salute. Nonostante siano passati diversi anni dalla nascita del Simband, secondo il capo del dipartimento “digital health” di Samsung Dr. Francis Ho, il progetto è ancora vivo e vegeto.
 
“Noi invitiamo i ricercatori ad unirsi al progetto e portare quindi nuove idee e studi”. Queste le parole del Dr. Ho, che ha continuato: “Siamo già al lavoro con numerosi gruppi da tutto il mondo che stanno ancora utilizzando il Simband per studiare casi di autismo, aritmie cardiache e altre problematiche nel campo della salute”
 
Evidentemente il piano di Samsung è molto incentrato su questo specifico settore, lo dimostrano anche i vari investimenti attuati nel corso di questi anni: sia esternamente, con il finanziamento di startup dedicate alla cura della salute, sia internamente, sviluppando ogni anno nuovi dispositivi e sensori integrati. In futuro non è da escludere che molte delle funzioni introdotte grazie al Simband, siano poi aggiunte ai futuri smartwatch e fitness tracker della compagnia.
 
Via: Wareable.com
Marco Voltazza

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